La giornata che culminerà nella grande veglia a Campus Misericordiae, per Francesco comincia di buon mattino con un pellegrinaggio al Santuario della Divina Misericordia. Dopo aver pregato sulla tomba di Santa Faustina Kowalska, il Papa si siede in confessionale e ascolta le confessioni di cinque giovani, in italiano, spagnolo e francese.
Poi si sposta nel vicino Santuario di San Giovanni Paolo II, dove celebra la S. Messa con i sacerdoti, i religiosi, le religiose, i consacrati e i seminaristi polacchi. A loro si rivolge nell’omelia. A loro e a tutti i consacrati del mondo:
“Gesù desidera, fin dall’inizio, che la Chiesa sia in uscita, vada nel mondo. Chiede di mettersi in cammino leggeri, di uscire rinunciando alle proprie sicurezze, saldi solo in Lui”.
Gesù, prosegue il Papa, chiede a chi lo segue di rinunciare alle “situazioni appaganti che lo metterebbero al centro”, ad ergersi “sui traballanti piedistalli dei poteri del mondo” e a non adagiarsi “nelle comodità che infiacchiscono l’evangelizzazione”; chiede di non sprecare tempo “a progettare un futuro sicuro e ben retribuito, per non rischiare di diventare isolato e cupo, rinchiuso nelle pareti anguste di un egoismo senza speranza e senza gioia”.
“Contento nel Signore, – continua Francesco – non si accontenta di una vita mediocre, ma brucia del desiderio di testimoniare e di raggiungere gli altri. Contrario al vivacchiare, si rallegra di evangelizzare”.
“Che cosa ci chiede Gesù? – conclude il Papa – Egli desidera cuori veramente consacrati, che vivono del perdono ricevuto da Lui, per riversarlo con compassione sui fratelli. Il cuore va educato ogni giorno”.
Dopo il pranzo con i giovani in Arcivescovado, Papa Francesco si preparerà per la grande veglia al Campus Misericordiae, dove è atteso per le ore 19.