La misericordia? È uscita dalla soffitta, si è scossa la polvere che la indicava un po’ come l’ultima chance, per diventare cifra della nostra vita quotidiana. E lei, monsignore, quando l’ha vissuta? Vanno subito sul personale, le domande dei 630 ragazzi di Novara che nella parrocchia di Maria Madre Regina della Polonia, all’estrema periferia sud di Cracovia, si sono riuniti per la catechesi tenuta da Claudio Maniago, vescovo di Castellaneta. “L’ho sperimentata due volte – racconta lui -: da ragazzino, nel volto della mia catechista Roberta , nel quale intuivo l’amore. Andavo in parrocchia perché c’era quel volto, quella donna che mi accoglieva, mi faceva sentire atteso senza essere una di famiglia. Per me era il volto misericordioso di Dio. La seconda volta da vescovo ausiliare di Firenze, quando, colpito da calunnie indicibili, incontrai per strada un’anziana parrocchiana che mi disse: noi siamo con lei, le vogliamo bene ma soprattutto le vuole bene il Signore, che è sulla Croce anche per lei. Ecco: lo porto nel cuore come un incontro misercordioso”.
Spiazzante anche un’altra domanda dei giovani: ad Auschwitz abbiamo visto il palo a cui fu appeso, alla fine della guerra, il nazista capo del campo. Sarebbe stato giusto concedere misericordia anche a lui? Insomma, la misericordia ha limiti? “La nostra prima reazione di fronte al male è la rabbia, il desiderio di ripagare con la stessa moneta – risponde il vescovo –. Ma questa logica non porta lontano: è la logica delle guerre. E’ la logica che Gesù è venuto a spezzare. Auschwitz desta scandalo, ma altrettanto scandalosa è l’impiccagione del boia. Chi ha sbagliato deve pagare, è giusto, ma noi non possiamo mai dimenticare che dietro i criminali più spietati ci sono persone alle quali il Signore fa spazio nel suo cuore”.
Infine: come possiamo vivere il vero senso della misericordia nella nostra quotidianità? E qui la risposta si fa confidenziale, da pastore: “Con i genitori aprite di più il vostro cuore. Accogliete i compagni di scuola, gli insegnanti. Fateli sentire attesi e desiderati”. Dopo la catechesi, la Messa con i ragazzi è stata celebrata da monsignor Francesco Guido Ravinale, vescovo di Asti.
(Antonella Mariani)