“La vita è una tempesta inesauribile e inafferrabile… ma può trasformarsi in un sogno di una notte di mezza estate”. Ha citato William Shakespeare – “il mio poeta e scrittore preferito” è stata la piccola confessione – il vescovo di Lodi monsignor Maurizio Malvestiti nella catechesi odierna per i giovani italiani del gruppo “Adda-Ticino”. Nella chiesa parrocchiale dell’Assunzione a Niegowic (la comunità alle porte di Cracovia che ebbe come vicario, dal 1948 al 1949, il giovane sacerdote Karol Wojtyla al suo primo incarico pastorale), monsignor Malvestiti ha richiamato l’attenzione dei giovani su tre punti fondamentali di queste giornate a Cracovia. “Dio ci cerca, ci ama dall’eternità – ha affermato – noi abbiamo intrapreso questo grande viaggio, questo cammino di conversione, per incontrare la grazia della misericordia”. E ancora: “Lasciamoci toccare dalla misericordia… A chi è disperato Dio promette che ritroverà tutto”. Infine “sentiamo che la misericordia ci cambia, fino a farci diventare strumenti nelle mani di Cristo”. Giovani, è stata la sollecitazione di monsignor Malvestiti, “che sanno cogliere la tenerezza delle fragilità che ci sono accanto (nei piccoli e negli anziani); che stanno dalla parte della vita sempre e comunque; che valorizzano quello che unisce piuttosto che porre l’accento sui motivi di divisione; che sanno perdonare perché, come i veri apostoli, sentono che sono loro per primi a essere amati”. Ecco, allora, che la tempesta si trasforma in “sogno di mezza estate”. E “le menzogne si sciolgono nel canto della Pasqua di risurrezione – ha detto ancora Malvestiti -: è la misericordia che porta la felicità, perché entrambe sono un dono che viene dall’alto”. Molto stimolanti, come sempre, le domande rivolte dai giovani al presule: chi sono i nemici della misericordia? Come si fa a capire qual è la strada della verità in un mondo segnato dal relativismo? Perché volere bene a chi mi fa del male? “La misericordia – è stata la conclusione di monsignor Malvestiti – è una medicina che guarisce tutte le ferite: è verità, è amore… a noi il compito di non rimanere invischiati in legami che ci danno sicurezza temporanee. Con la forza dello Spirito Santo possiamo metterci in cammino per cercarla”.
(Enrica Lattanzi)