Sono 28 ragazzi, hanno dai 13 ai 18 anni, e sono arrivati finalmente a Cracovia. Il viaggio che li ha portati fin qui è stato lungo, ma pieno di soddisfazioni. È iniziato da un piccolo appezzamento di terra, lo stesso che li ha aiutati a realizzare un sogno: partecipare alla GMG.
Vengono da Aci Catena, in Sicilia, e il loro ‘don’ ha avuto un’idea: sfruttare un terreno per formare al lavoro alcuni giovanissimi che frequentavano l’oratorio. “Quando nel giugno del 2015 si presentò l’opportunità di prendere in comodato d’uso gratuito un terreno di proprietà della diocesi, non sono riuscito a rinunciare – racconta don Stefano Panebianco.
Il terreno era in semi stato di abbandono, ma questo di certo non lo ha fermato. Anzi, ha reso il progetto più entusiasmante, una sfida. C’erano alberi che non portavano frutto e che oggi producono limoni e mandarini. Quel terreno arido è diventato ospitale, è diventato un progetto di formazione al lavoro e di formazione alla vita che, oltre a riavvicinare i giovani all’agricoltura, li ha spinti verso una meta, anzi un sogno: partecipare alla GMG di Cracovia. La vendita di prodotti – dagli ortaggi alle marmellate – ha reso più accessibile a tutti la partecipazione all’evento, soprattutto a coloro che economicamente non disponevano delle somme necessarie per pagare viaggio, vitto e alloggio.
“I ragazzi si sono divertiti – spiega ancora don Stefano – perché sono dotati di spirito di avventura, ma anche perché hanno imparato cosa significa lavorare e fare sacrifici per arrivare a un traguardo”.
La reazione degli adulti è stata un po’ diversa: “ti potti i carusi a zappari?” – hanno chiesto al don. Si, a zappare, ma per vivere un sogno. In effetti l’impegno è stato costante e intenso, spesso di 10 ore al giorno, ma la soddisfazione dei ragazzi dopo 13 mesi di lavoro è stata grande. La fatica è stata ripagata dagli obiettivi raggiunti e dalla fiducia ricevuta.
Quei 28 ragazzi sono partiti alla volta di Cracovia con uno zaino pieno di entusiasmo, ricco dei frutti dell’Oratorto, ma ancora capace di accogliere gli incontri, i volti e le emozioni che la Gmg regalerà a tutti loro. Arrivati qui, in mezzo a tanti loro coetanei provenienti da tutto il mondo, indossano orgogliosi la bandiera dell’Italia come fosse un mantello regale. Sui loro sorrisi si legge la gioia di chi ce l’ha fatta, di chi quel piccolo pezzo di sogno l’ha concretizzato. La prova che le idee realizzano i progetti più del denaro.