È una piazza che balla a ritmo, che con le mani al cielo dice la propria gioia di vivere. È una distesa di colori e di bandiere, un unico coro che intona “po-po-po-po-po” come se fosse nel più affollato degli stadi e canta una versione reggae di “Nel Blu dipinto di blu”, un brano senza tempo che unisce generazioni e abbatte confini. La spianata davanti al Santuario dedicato a san Giovanni Paolo II, a pochi chilometri dal centro di Cracovia, accoglie i giovani italiani riuniti per una serata di musica e spettacolo. Perché la Gmg è un pellegrinaggio che ha al centro la preghiera, la riflessione e la forza della testimonianza, ma è anche una festa, un’occasione per conoscersi, per divertirsi e stare insieme. E così “Live da Cracovia” – l’evento organizzato dal Servizio Nazionale per la pastorale giovanile e trasmesso in diretta da TV2000 – racconta, con le immagini e il sorriso, il desiderio che i ragazzi hanno di una vita piena, felice. “Portiamo in giro questa felicità”, dice tra gli applausi Simona Molinari prima di esibirsi. “Per due anni – confida senza nascondere una certa emozione – ho fatto la Gmg come voi, quindi stasera sono qui ma anche lì in mezzo. È bellissimo vedere questo popolo di Dio”.
La notte che avvolge il Santuario viene squarciata dai giochi di luce che partono dal palco che si scalda quando sale Renzo Arbore con l’Orchestra Italiana. Dalla folla spuntano cartelli – come “Ciao mamma” e “Ciao nonna” – sventolano i tricolori, le bandiere dei Quattro Mori e gli striscioni con i nomi di paesi e città. Perché stanotte i cuori dell’Italia e di Cracovia battono all’unisono. Perché, come cantano i Nomadi, “Dio è risorto in ciò che noi vogliamo, Dio è risorto nel mondo che faremo”.
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