Non sarà facile per il Comitato organizzatore riuscire a rispondere alle attese dei 5 mila giornalisti che si sono accreditati per raccontare in presa diretta la XXXI Giornata mondiale della gioventù e che si misureranno con difficoltà di spazi, di comprensione linguistica e di distanze da colmare per spostarsi da un evento all’altro. A fianco della zona dell’accoglienza – strutturata con una sala stampa e un salone per le conferenze stampa – opera un gruppo per le traduzioni; una nutrita redazione cura l’ambiente delle piattaforme social, sia sul fronte della pubblicazione che del monitoraggio.
“Siamo giovani volontari di 21 Paesi – spiega Lorenzo Bossi, nativo di Varese, che coordina la sezione italiana –; molti di noi accompagnano tutto il percorso di preparazione all’evento, con un coinvolgimento che dura anni e che porta a legare in un unico filo Madrid, Rio de Janeiro e Cracovia. Ciascuno mette in gioco la sua appartenenza ecclesiale, all’interno di un’esperienza che fa incontrare le generazioni”.