“Ho scelto me”

vlcsnap-2016-07-29-10h42m37s198“Le parole del Papa mi aiuteranno a perdonare quei bulli che mi hanno fatto male, perché io voglio davvero riuscire a perdonarli. Sicuramente non li dimenticherò, ma un giorno credo che potrò guardarli di nuovo in faccia senza provare rabbia”. Così Andrea, 15 anni e due occhi profondissimi, dopo la sua testimonianza davanti a Papa Francesco in collegamento dall’arcivescovado di Cracovia, in occasione della festa degli italiani. Viene da Bergamo, ma ci è arrivata all’età di 9 anni quando con la sua famiglia si è trasferita in Italia dalla Romania.

“Prima di salire sul palco ero super ansiosa – ha detto Andrea -, ero emozionatissima. Poi, quando il Papa mi ha parlato, mi sono sentita sicura e protetta. Mi ha dato una forza incredibile, è stato un uragano di bellissime emozioni”.

Emozioni che Andrea ha regalato alle migliaia di giovani presenti al santuario di San Giovanni Paolo II per vivere un momento tutto dedicato agli italiani. Ha commosso tutti quando ha raccontato degli atti di bullismo subiti da parte di ragazze e ragazzi che a scuola avevano iniziato a riempirla di insulti. Insulti che sono diventati sempre più pesanti anche a causa della diffusione sui social network. Alla fine della terza media, Andrea raggiunge il limite della sopportazione. Si sente inutile, brutta anche se è bellissima, sola anche se ha una famiglia unita alle spalle che la supporta da sempre.

“Secondo me in quel momento non contavo più niente – ha raccontato al Papa -, mi sentivo emarginata e avevo deciso di farla finita, provando a suicidarmi. Non ci sono riuscita, così sono andata in ospedale ed è lì che ho capito che non ero io quella malata, che non meritavo di stare chiusa lì dentro, ma erano loro che avevano bisogno di essere curati. Allora, mi sono tirata su e ho deciso che potevo farcela perché io sono forte. Ce l’ho fatta e infatti sono qua e sono fiera di essere qua”.

E Papa Francesco ha ringraziato Andrea per la forza della sua testimonianza: “tu parli di un problema molto comune tra bambini: la crudeltà”.

“La crudeltà della lingua, o quella che tu hai sentito, è come buttare una bomba che distrugge te o distrugge chiunque, e quello che la butta non si distrugge – ha detto Papa Francesco. “Tu sei stata coraggiosa! Ma bisogna lottare contro questo terrorismo della lingua, contro questo terrorismo delle chiacchiere, degli insulti, del cacciare via la gente, sì, con insulti o dicendo loro cose che fanno loro male al cuore”.

Le parole di Papa Francesco sono entrate nel cuore di Andrea e hanno commosso lei, la sua famiglia e i suoi amici, quelli veri, quelli che le sono stati accanto e che hanno lottato con lei. Da questa esperienza si porta dietro una cosa importante, Andrea: “non dobbiamo mai arrenderci, anche se sembra che ci sta crollando il mondo addosso”. Poi, il perdono “è una grazia che dobbiamo chiedere al Signore”, come ha detto Papa Francesco.

(Rossella Rizzi)

 

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