Le immagini sono arrivate dalla diocesi di Udine presso il seminario interdiocesano di Castellerio dove si preparano i futuri sacerdoti delle diocesi di Trieste, Udine e Gorizia e sono stati portati a Monfalcone, presso la parrocchia B.V. Marcelliana. Fin dal pomeriggio c’è stato un flusso di persone che si sono fermate per un momento in preghiera davanti a queste immagini.
La sera di martedì 1° dicembre c’è stato un incontro dei giovani di tutta la diocesi. Un primo momento è stato vissuto nella Casa della Gioventù mescolando teatro, dinamiche di gruppo e testimonianze. A raccontare la storia del Crocefisso è stato S. Francesco in persona che ha descritto il suo incontro con la misericordia di Dio e ha invitato a conoscere come i personaggi rappresentati sul Crocefisso hanno conosciuto la misericordia. Quattro giovani hanno impersonato Maria, Giovanni, Maria di Magdala e uno degli angeli rappresentati nell’icona di S. Damiano. Insieme alla narrazione e all’ascolto della Parola di Dio ci sono stati momenti per conoscersi meglio, per ricordare quando si è sentito Gesù vicino nella propria vita, per rileggere la rappresentazione di Maria, per ascoltare la testimonianza di fede di un giovane. Tutti poi si sono recati nella chiesa parrocchiale dove il vescovo mons. Carlo Redaelli ha aiutato a rileggere il Crocefisso. C’è stato l’invito ad approfittare della misericordia di Dio anche nel sacramento della Riconciliazione, assicurato dai numerosi sacerdoti presenti, e ad affidare la propria vita al Signore appoggiando la propria fronte sul Crocefisso.
Al termine della veglia il Crocefisso e la Madonna sono stati trasportati al Monastero delle Clarisse “Totus Tuus Maria” di Gorizia. Lì non solo le monache, ma diverse persone si sono alternate nella preghiera per i giovani nella mattina del 2 dicembre. Questo è l’unico monastero di clausura della diocesi: sicuramente le monache non parteciperanno alla GMG ma la loro preghiera sostiene la pastorale con i giovani.
Alle 14.30 del 2 dicembre un gruppo di 7 giovani dell’Unità Pastorale Salesiana di Gorizia, insieme al cappellano don Paolo Zuttion, ha portato il Crocefisso e la Madonna nella Casa Circondariale di Gorizia dove c’è stato un incontro coi detenuti. I giovani hanno presentato il significato di questi segni, e hanno avuto la possibilità di ascoltare anche il pensiero della trentina di detenuti presenti: qualcuno ha fatto intuire che se ci fossero più giovani impegnati a servizio dei più piccoli, come gli animatori presenti, probabilmente alcuni di loro non sarebbero finiti in carcere.
Il Crocefisso e la Madonna hanno fatto due ulteriori tappe simboliche: alla piazza Transalpina a Gorizia dove ha brevemente sconfinato in Slovenia… lì dove c’era un muro adesso c’è una possibilità di incontro; e al Sacrario di Redipuglia dove sono sepolti 100.000 giovani soldati della Prima Guerra Mondiale… se ci fossero state le GMG forse quell’inutile strage non sarebbe avvenuta.
L’ultimo appuntamento è stato con alcuni studenti del Collegio del Mondo Unito di Duino dove studiano insieme ragazzi di 80 nazionalità differenti. A loro la presentazione del Crocefisso e della Madonna è stata fatta in inglese. Non c’è posto migliore per capire la ricchezza dell’incontro con l’altro che in quel mondo in miniatura dove si cerca di vivere nel dialogo e nel rispetto.