Jasna Gora a colori

La collina bianca di Jasna Gora si è vestita con i colori e le bandiere dei tantissimi gruppi di giovani arrivati in Polonia per la Gmg. Al Santuario della Madonna Nera, uno dei luoghi di pellegrinaggio più conosciuti al mondo, si respira un clima di festa: si canta, si balla, ci si scambia le bandiere, all’ormai consueto “italiano, batti le mani” si replica con il “po-po-po-po-po” dei Mondiali 2006 che evoca subito la gioia dell’appartenenza  e il senso dell’unità, ci si mette in fila per entrare in basilica e, anche se “compressi” dalla folla, ci si affida alla Madre di Gesù dell’icona bizantina.

Sul prato inglese davanti al Santuario (è facile trovarne nel Paese, ma questo ha un fascino tutto particolare) ci si riposa, dopo il pellegrinaggio a piedi e ore di pullman. Un gruppo di brasiliani del Cammino Neocatecumenale, con le bandiere annodate al collo a mo’ di mantello, ‎intona un canto mariano mentre si avvia verso la Basilica. Su un lato del piazzale, alcuni ragazzi della diocesi di Perugia-Città della Pieve pregano. Seduti per terra, ma con lo sguardo rivolto al Cielo.

“Mi aspetto di trovare me stesso nella moltitudine ‎e nella fede, di incontrare Dio nel cuore”, confida Antonello Gioni, 18 anni, di Spoleto, che insieme ai suoi amici ha appena vissuto l’esperienza del gemellaggio. “Siamo stati accolti da famiglie calorose e cordiali. Siamo stati benissimo, ci hanno fatto anche tanti regali”, racconta Antonello che non nasconde di “aver già lasciato qui un pezzo di cuore”.

Del resto, aggiunge Agnese Rofani, diciottenne di Perugia‎, “la Gmg è una grandissima opportunità per capire quanto è bello stare insieme in nome di Gesù”. “Si comprende bene l’idea di fratellanza, di amicizia, anche con gli sconosciuti e gli stranieri”, spiega la ragazza, al suo primo raduno mondiale dei giovani, per la quale “se fosse stata una gita scolastica non l’avremmo vissuta con così tanta gioia perché qui sappiamo che al centro c’è Gesù”.

“I ragazzi, molti dei quali vivono per la prima volta questa esperienza, sono molto carichi e torneranno a casa con una visione colorata della vita, dopo aver visto tanti ragazzi sorridenti che testimoniano la loro fede in Cristo”, commenta Mimmo Turco, responsabile del gruppo della diocesi di Ugento-Santa Maria di Leuca.

Il sole scende sulla linea dell’orizzonte, aprendo squarci di luce. La stessa che brilla ne‎gli occhi dei giovani.