Per la seconda sera consecutiva la finestra dell’Arcivescovado di Cracovia che si affaccia su via Fraciskanska è tornata ad aprirsi, e vi si è affacciato il successore di Pietro.
Lo attendeva uno stuolo di giovani coppie di fidanzati e di sposi. A loro si è rivolto, parlando in spagnolo, e riconoscendo il loro coraggio, perché “non è facile formare una famiglia, impegnare la vita per sempre. Occorre avere coraggio ed io mi complimento con voi perché ne avete”.
“Come fare – ha proseguito – ad andare avanti superando le difficoltà? Suggerisco che ognuno metta in pratica sempre questi tre atteggiamenti, tre parole che possono aiutarvi a vivere la vita matrimoniale nonostante le difficoltà: permesso, grazie, perdono”.
Poi Francesco si è soffermato, come già aveva fatto in altre occasioni, su ciascuna delle tre.
“Permesso: mai andare avanti per conto proprio, sempre chiedere permesso.
“Grazie: quante volte il marito deve ringraziare la moglie? E quante volte la moglie deve dir grazie al marito? Ringraziarsi reciprocamente, perché il sacramento del matrimonio lo conferiscono gli sposi l’uno all’altro”.
“Da ultimo – ha concluso – una parola molto difficile da pronunciare: nel matrimonio sempre si commettono errori ed occorre saper chiedere scusa, perché fa bene. Nessuna giornata si concluda senza fare la pace: non servono discorsi; basta un gesto e tutto si risolve”.
Ricordando di nuovo queste tre parole, Francesco le ha fatte più volte ripetere a tutti, prima di chiedere per tutte le famiglie e anche per sé un ricordo nella preghiera.
Domani lo attende un’altra giornata molto impegnativa.