“Vorrei poter stare un po’ vicino ad ogni bambino malato, accanto al suo letto, abbracciarli ad uno ad uno, ascoltare anche solo un momento ciascuno di voi e insieme fare silenzio di fronte alle domande per le quali non ci sono risposte immediate”.
Tocca subito il cuore di tutti, Papa Francesco, nella sua tappa presso l’Ospedale Pediatrico Universitario di Prokocim. Dopo Auschwitz-Birkenau e prima della Via Crucis con i giovani, Papa Francesco vi si reca in visita, accolto dal Primo Ministro polacco Beata Maria Szydło.
Nell’atrio del nosocomio lo attendono cinquanta piccoli degenti insieme ai loro genitori.
“Il Vangelo ci mostra a più riprese il Signore Gesù che incontra i malati, li accoglie, e va anche volentieri a trovarli – prosegue Francesco.
“Quanto vorrei che, come cristiani, fossimo capaci di stare accanto ai malati alla maniera di Gesù, con il silenzio, con una carezza, con la preghiera.
“La nostra società – aggiunge – è purtroppo inquinata dalla cultura dello scarto, che è il contrario della cultura dell’accoglienza. E le vittime della cultura dello scarto sono proprio le persone più deboli, più fragili; e questa è una crudeltà”.
E invece “il segno della vera civiltà, umana e cristiana è mettere al centro dell’attenzione sociale e politica le persone più svantaggiate. Chi compie opere di misericordia – conclude Francesco – non ha paura della morte”.