Con il Suo sguardo

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“C’è ancora speranza in un mondo come il nostro?”. E’ una delle domande che il cardinale Agostino Vallini, vicario del Papa per la diocesi di Roma, ha rivolto ai giovani della capitale e della Chiesa di Padova, durante l’affollata catechesi nella parrocchia di Łaçzanach, un paesino a 50 chilometri da Cracovia. La sua risposta è arrivata subito ed è stata accompagnata da un grandissimo applauso: “Certo! – ha sottolineato il porporato -. Se nel mondo abbiamo i giovani che sono a Cracovia, state tranquilli che esiste un futuro”. Il cardinale vicario ha continuato citando l’omelia del presidente della Cei, cardinale Angelo Bagnasco, durante la Messa di mercoledì scorso al santuario della Divina Misericordia: “Voi siete la risposta alle barbarie attuali. Voi siete cristiani. Voi siete uomini”.

Al centro della catechesi, naturalmente, il tema della misericordia. “Non si può essere strumenti e testimoni della misericordia di Dio – ha detto Vallini ai numerosi presenti – se prima non ci lasciamo toccare dal suo amore”. “Bisogna riconciliarsi con Dio – ha aggiunto – e permettere che entri nella nostra vita ogni giorno perché Egli vuole solo la nostra felicità”.
Ma come si diventa strumenti di misericordia? “Non serve una strategia – ha spiegato il cardinale vicario -, occorre solo che guardiamo gli altri, proprio come ci guarda Gesù, con gli occhi del Suo amore”. E questo “accade quando la nostra libertà si incontra con la Grazia di Dio. Egli è sempre pronto ad accoglierci. Ci aspetta a braccia aperte, anzi ci corre incontro quando compiamo il proprio passo verso di Lui”, ha detto, citando la parabola del figliol prodigo. Inoltre Vallini ha elencato alcune condizioni dell’essere cristiani: “Vivere senza un attaccamento morboso alle cose. I soldi servono, ma non devono diventare un idolo. Essere poveri in spirito, ovvero avere un atteggiamento interiore di libertà”. E soprattutto: “Mettersi al servizio degli altri”. Infine, facendo un accenno alle scelte vocazionali, il cardinale ha concluso: “Dire di sì al Signore non è perdere la libertà, ma trovarla. E la confessione non è un dovere, ma il cammino verso questa libertà. Andate sempre avanti con tanta, tanta fiducia”.
La catechesi si è svolta in un clima di grande festa, accompagnata dai canti dei ragazzi. In seguito la Messa e numerose confessioni. Il tutto in un’atmosfera di gioia, di gioventù, di speranza.

(Giuseppe Muolo)

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