È un invito all’accoglienza il primo messaggio di papa Francesco, arrivato questo pomeriggio a Cracovia in occasione della Giornata Mondiale della Gioventù. Nel cortile del Wawel, la collina su cui sorgono il castello e la cattedrale di Cracovia, il papa ha incontrato il presidente della Repubblica, Andrzej Duda, le autorità, la società civile e i membri del Corpo Diplomatico. Il complesso fenomeno migratorio, ha detto rispondendo all’indirizzo di saluto del Capo di Stato, richiede “un supplemento di saggezza e di misericordia, per superare le paure e realizzare il maggior bene”. Se da un lato “occorre individuare le cause dell’emigrazione dalla Polonia, facilitando quanti vogliono ritornare”, dall’altro serve “la disponibilità ad accogliere quanti fuggono dalle guerre e dalla fame; la solidarietà verso coloro che sono privati dei loro fondamentali diritti, tra i quali quello di professare in libertà e sicurezza la propria fede”.
Nella suggestiva cornice della collina che domina riva sinistra della Vistola, il pontefice ha sottolineato la necessità di “collaborazioni e sinergie a livello internazionale al fine di trovare soluzioni ai conflitti e alle guerre, che costringono tante persone a lasciare le loro case e la loro patria”. “Si tratta – ha aggiunto – di fare il possibile per alleviare le loro sofferenze, senza stancarsi di operare con intelligenza e continuità per la giustizia e la pace, testimoniando nei fatti i valori umani e cristiani”.
Al suo arrivo, papa Francesco è stato salutato dai cori, dagli applausi e dai flash dei tantissimi ragazzi che lo hanno atteso lungo la strada. Nel suo intervento ha ricordato che “la vita va sempre accolta e tutelata”. “Entrambe le cose insieme: accolta e tutelata – ha precisato – dal concepimento alla morte naturale, e tutti siamo chiamati a rispettarla e ad averne cura”. “Allo Stato, alla Chiesa e alla società – ha concluso – compete di accompagnare e aiutare concretamente chiunque si trovi in situazioni di grave difficoltà, affinché un figlio non venga mai sentito come un peso ma come un dono, e le persone più fragili e povere non siano abbandonate”.
Al termine di questo primo appuntamento, papa Francesco si è spostato all’interno della Cattedrale per incontrare e dialogare con i Vescovi polacchi.
Il testo del discorso del Papa