Che il Crocifisso di san Damiano e l’immagine della Madonna di Loreto, simboli italiani della Gmg, passino dall’Umbria alle Marche può essere ovvio, visto che queste due icone sono da secoli custodite ad Assisi e Loreto. Ma che arrivino ‘consumate’ dalle migliaia di km che hanno percorso dalla Sicilia alla Valle d’Aosta, toccate da innumerevoli mani e bagnate da migliaia di lacrime, non è affatto scontato. Arriveranno a Cracovia per la GMG alla fine di luglio ma porteranno con sé molto più di quanto tradizionalmente rappresentano.
Se la Chiesa ogni giorno è chiamata a prolungare lo sguardo con cui Gesù, fissando il giovane, lo amò, dobbiamo testimoniare che nelle Marche sono proprio gli adulti a riconoscere nel passaggio di questi segni un modo nuovo di accompagnare i giovani alla fede. Nelle Marche resteranno fino alla fine di febbraio, quando la diocesi di Campobasso li riceverà dalla diocesi di Ascoli Piceno.
Crocifisso e Madonna sono già entrati o entreranno nelle carceri di Fossombrone, Pesaro e Camerino, negli ospedali, nelle scuole, nel seminario regionale di Ancona e nei monasteri di clausura. Hanno anche ‘visitato’ le parrocchie e le case di chi non è accolto, come le ospiti di Casa Serena, nella diocesi di Fano, dove 40 donne diversamente abili hanno rappresentato una breve scena dal titolo ‘Due cuori s’incontrano’ per significare che ogni cuore è fragile, limitato, sofferente finché non incontra l’altro, smussando i suoi lati appuntiti e abbracciandosi.
«Questi simboli – ha detto monsignor Giovanni Tani, Arcivescovo di Urbino, durante la celebrazione del Mercoledì delle ceneri – sono il segno eloquente dell’immenso amore misericordioso con cui il Signore ci ha voluto inondare: un amore che si fa uno di noi, un amore che per noi è disposto persino a donare la propria vita, per farci gustare la vita da risorti… con Lui».
(Articolo di Francesco Pierpaoli tratto da Avvenire, 17.02.2016)
NB: dal 19 marzo al 31 maggio 2016 le immagini saranno ancora disponibili per il pellegrinaggio in quelle diocesi che non hanno avuto la possibilità di accoglierle e vogliono vivere questa esperienza.
Potete far pervenire le vostre richieste a don Gero Manganello scrivendo una mail all’indirizzo: c.manganello@chiesacattolica.it. Per maggiori info, leggi qui.