“Parlate molte lingue. Ma da oggi tutti useremo tra di noi il linguaggio del Vangelo. Il linguaggio dell’amore. Il linguaggio della fraternità, della solidarietà e della pace”.
Con queste parole l’Arcivescovo di Cracovia, il Card. Stanislaw Dziwisz, ha dato il benvenuto ai 500.000 giovani che gremivano la spianata di Blonia, non lontano dal centro storico della città. La pioggia delle ore precedenti non ha spento l’entusiasmo, né attenuato il tripudio di bandiere e colori che hanno accompagnato questo primo momento ufficiale della XXXI Gmg, in un clima sereno e accanto ad un imponente spiegamento di forze dell’ordine.
“Ci sono tra noi anche ragazzi di Paesi in cui la gente soffre a causa di conflitti e di guerre – ha detto nell’omelia il Card. Dziwisz –, in cui i bambini muoiono di fame, in cui i cristiani sono crudelmente perseguitati”.
“Ci sono tra noi ragazzi – ha aggiunto – provenienti da regioni del mondo dove ci sono violenze e cieco terrorismo”.
Il pensiero di tutti è andato alle vittime dell’ultimo folle attentato di Rouen, poche ore prima. Ma il dolore, lo sconcerto e la preoccupazione non hanno soppiantato la speranza né la fede.
“Portate al mondo la buona novella di Gesù Cristo – ha concluso il Card. Dziwisz – al termine della sua omelia –. “Testimoniate che vale la pena affidare a Lui la nostra sorte e che lo si deve fare. Spalancate a Cristo le porte dei vostri cuori”.
Il testo dell’omelia del Card. Dziwisz