«Misericordia: è la via che unisce Dio e l’uomo, perché apre il cuore alla speranza di essere amati per sempre nonostante il limite del nostro peccato» (Misericordiae Vultus, 2).
Papa Francesco lo dice subito nella Bolla d’indizione del Giubileo straordinario: la misericordia è una via, una strada che ogni uomo è invitato a percorrere. Seguendo questa intuizione, la Pastorale Giovanile dell’arcidiocesi di Camerino – San Severino Marche ha pensato di proporre una mostra / percorso nella cattedrale di Camerino, aperta a tutti i fedeli e in particolare ai giovani.
La “Via della Misericordia” si sviluppa, dopo aver varcato la Porta Santa, lungo la navata laterale della Cattedrale. Lo scopo della “Via” è rendere visibile il cammino che ogni uomo è chiamato a compiere per rendere vitale e autentico il passaggio personale attraverso la “Porta Santa”. Per questo l’équipe diocesana di PG ha studiato un itinerario catechetico e di meditazione che, mediante immagini, parole e tavoli interattivi, guida il visitatore a riflettere sul significato del passaggio attraverso la Porta. Varcare la “Porta Santa”, infatti, non è un mero atto antropologico; è invece il gesto di slancio di noi, uomini e donne che, pur cadendo, non smettiamo di volgere il nostro sguardo a Dio che è Misericordia, mai stanco della nostra fragilità.
Il percorso inizia con la ricostruzione di una strada, metafora della vita. Su questa strada affrontiamo l’incontro e siamo chiamati alla scelta: volgere il proprio cuore verso l’indifferenza e l’egoismo, oppure scegliere il Signore.
A metà dell’itinerario, lo sguardo viene attratto in alto dove troviamo il volto di Gesù. Lui ci ricorda quando non abbiamo speso la nostra vita per gli ultimi, riflesso di Gesù nel mondo.
Ecco quindi, la parte dinamica del cammino: alcuni pannelli rappresentano otto opere di misericordia materiale e spirituale e mirano, mediante gesti e simboli, a far germogliare in ciascuno la “Misericordia”. La misericordia è perdono, atto d’amore verso chi si è allontanato. È preghiera, strumento di contemplazione non di un’idea filosofica di bene, ma di Colui che abbiamo incontrato, sostanza e fine di quel Bene. È condivisione di ciò che abbiamo dando “noi stessi da mangiare” per comprendere che la fraternità in Cristo è l’unico vero cibo che sazia. È gratuità nel servire, perché spendere il proprio talento per la comunità è ciò che ci rende ricchi.
È accoglienza di chi bussa alla nostra porta per comprendere che le necessità del fratello non è sono altro che ciò di cui avevamo bisogno. È dialogo per accompagnare, istruire, correggere, aiutare, risolvere dubbi, mai parole vuote. È disponibilità per chi soffre nel corpo e nell’anima, per i fratelli che sbagliano e vogliono ritornare sui loro passi, perché l’uomo non può essere identificato con la propria malattia o il proprio errore. È compassione, abbraccio al fratello, essere in comunione con colui che soffre, “patire” con lui, piangendo e ridendo. Tali opere di Misericordia risvegliano la nostra tensione al Bene e ravvivano quella sete di infinito, e di Dio che è in ciascuno di noi.
Si giunge infine all’ultima parte della via, dove è stato allestito lo spazio dell’ascolto: sono state collocate delle sedie per ricevere l’accompagnamento spirituale ed il sacramento della riconciliazione. Infine, è posta una fonte da cui ininterrottamente zampilla acqua. Ad accogliere il senso di inadeguatezza e d’insoddisfazione dell’uomo ci sono Dio e Maria, Madre e Oasi della Misericordia, che allarga il suo manto.
Passati per la Porta della Misericordia, rinati dal peccato alla Grazia, ci mettiamo in cammino nella quotidianità, per essere specchi pellegrinanti della Misericordia di Dio. La “Via della Misericordia” è allestita presso la Cattedrale di Camerino intitolata a “Santa Maria Annunziata”. Resterà aperta per l’intero periodo del Giubileo fino al 20 novembre. L’équipe diocesana di PG è a disposizione per visite guidate.